L’art. 33, DL n. 50/2022, c.d. “Decreto Aiuti”, è stato istituito uno specifico fondo, con una dotazione di € 500 milioni per il 2022, destinato al riconoscimento di un’indennità una tantum (€ 200) al fine di sostenere il potere d’acquisto anche dei lavoratori autonomi / professionisti (analogamente a quanto previsto per i lavoratori dipendenti / pensionati) a fronte della crisi energetica e il caro prezzi in corso.
La dotazione del citato fondo è stata incrementata a € 600 milioni ad opera del DL n. 115/2022, c.d. “Decreto Aiuti-bis”.
Con il DM 19.8.2022, pubblicato sulla G.U. 24.9.2022, n. 224 il Ministero del Lavoro di concerto con il MEF ha individuato i criteri e le modalità di concessione di tale indennità.
L’art. 20, DL n. 144/2022, c.d. “Decreto Aiuti-ter” ha aumentato di € 150 l’indennità in esame a favore dei soggetti con un reddito complessivo 2021 non superiore a € 20.000.
L’INPS con la Circolare 26.9.2022, n. 103 ha recentemente definito le modalità operative utilizzabili da parte dei soggetti iscritti all’IVS / Gestione separata.
SOGGETTI BENEFICIARI
L’indennità in esame è destinata a:
- lavoratori autonomi / professionisti iscritti all’INPS, ossia come specificato dall’INPS:
- artigiani / commercianti iscritti all’IVS;
- coltivatori diretti, coloni, mezzadri e IAP;
- pescatori autonomi di cui alla Legge n. 250/58 esercenti la pesca quale esclusiva / prevalente attività lavorativa;
- professionisti iscritti alla Gestione separata INPS, ivi compresi partecipanti a studi associati / società semplici.
Possono beneficiare dell’indennità anche i soggetti iscritti in qualità di coadiuvanti e coadiutori alle gestioni previdenziali degli artigiani / commercianti / coltivatori diretti, coloni e mezzadri e sono esclusi gli IAP iscritti alla gestione previdenziale coltivatori diretti, coloni e mezzadri per l’attività di amministratore in società di capitali;
- professionisti iscritti agli Enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza di cui al D.Lgs. n. 509/94 (CDC, Inarcassa, CIPAG, ENPAM, ecc.) e D.Lgs. n. 103/96 (Casse Interprofessionali) ai quali è riservato una quota del predetto fondo pari a € 95,6 milioni;
che soddisfano le seguenti condizioni:
- non aver fruito delle indennità previste dagli artt. 31 (€ 200 per i lavoratori dipendenti) e 32 (€ 200 per pensionati e altre categorie di soggetti), DL n. 50/2022;
- un reddito complessivo 2021 non superiore a € 35.000 / 20.000
ISCRIZIONE ALL’ENTE DI PREVIDENZA / ASSISTENZA
In merito al requisito riguardante l’iscrizione all’INPS / Ente previdenziale e assistenziale di riferimento, l’art. 2, DM 19.8.2022 specifica che per poter fruire dell’indennità in esame è necessario che i predetti soggetti al 18.5.2022 (data entrata in vigore del DL n. 50/2022) devono:
- risultare iscritti alla propria gestione previdenziale;
- essere titolari di partita IVA attiva con l’attività lavorativa avviata. Tale requisito non trova applicazione per i coadivuanti / coadiutori, per i quali la verifica va effettuata in capo al titolare dell’impresa presso cui gli stesi prestano l’attività lavorativa. Per i soci di società / componenti di studi associati il requisito in esame va soddisfatto in capo alla società / studio associato;
- aver effettuato almeno un versamento, totale o parziale, per la contribuzione dovuta alla gestione di iscrizione per la quale è richiesta l’indennità, con competenza a decorrere dal Tale requisito non si applica ai contribuenti per i quali non risultano scadenze ordinarie di pagamento entro la predetta data del 18.5.2022. Per i soggetti iscritti in qualità di coadiuvanti / coadiutori artigiani, commercianti e lavoratori agricoli tale requisito è verificato sulla posizione del titolare.
Per poter beneficiare dell’indennità in esame è necessario inoltre non essere titolari di trattamenti pensionistici diretti alla predetta data del 18.5.2022, compresa l’indennità di cui all’art. 1, comma 179, Legge n. 232/2016, c.d. “APE sociale”.
REDDITO COMPLESSIVO 2021 NON SUPERIORE A € 35.000 / 20.000
In merito al requisito della soglia reddituale di € 35.000 l’art. 4, DM 19.8.2022 specifica che: “dal computo del reddito personale assoggettabile ad Irpef, al netto dei contributi previdenziali ed assistenziali, sono esclusi i trattamenti di fine rapporto comunque denominati, il reddito della casa di abitazione e le competenze arretrate sottoposte a tassazione separata”.
Da quanto sopra si desume quindi che va data rilevanza al reddito complessivo assoggettabile a I RPEF di cui a rigo RN1, campo 1, del mod. REDDITI persone fisiche 2022 al netto:
- del reddito dell’abitazione principale (rigo RN2);
- dei contributi previdenziali e assistenziali obbligatori (non devono essere computate le somme riconosciute dall’INPS a titolo di esonero contributivo).
PRESENTAZIONE DOMANDA
I soggetti che soddisfano le condizioni sopra esposte, per ottenere l’indennità una tantum sono tenuti a presentare un’apposita domanda all’INPS ovvero al proprio Ente previdenziale e assistenziale che ne verificano la regolarità e provvedono ad erogarlo sulla base del monitoraggio sull’utilizzo delle risorse disponibili.
In merito ai termini / modalità di presentazione:
- i soggetti iscritti all’INPS devono presentare la domanda entro il 11.2022, utilizzando i consueti canali disponibili sul sito Internet dell’Istituto per i cittadini e per gli Istituti di Patronato. In particolare, la domanda è disponibile seguendo il percorso “Prestazioni e servizi” → “Servizi” → “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche”. A tal fine l’accesso al servizio può essere effettuato tramite SPID, CIE (Carta d’Identità Elettronica) o CNS (Carta Nazionale dei Servizi).
Una volta autenticato, il soggetto deve selezionare la categoria di appartenenza come sopra individuata;
- i soggetti diversi dai precedenti devono presentare la domanda entro il 11.2022 alla propria Cassa previdenziale (CIPAG, Inarcassa, EPPI, CDC, ecc.) seguendo le modalità definite dalla singola Cassa.
Il soggetto iscritto contemporaneamente all’IVS / Gestione separata INPS e ad uno degli Enti di cui al D.Lgs. n. 509/94 (CDC, Inarcassa, CIPAG, ENPAM, ecc.) e D.Lgs. n. 103/96 (Casse Interprofessionali), dovrà presentare la domanda esclusivamente all’INPS.
Nella domanda il soggetto interessato è tenuto ad autocertificare:
- la sussistenza dei requisiti richiesti sopra esposti (essere lavoratore autonomo / professionista iscritto alla Cassa previdenziale / assistenziale con reddito complessivo 2021 non superiore a € 35.000 ma superiore a € 000 ovvero non superiore a € 20.000, non percettore delle indennità di cui agli artt. 31 e 32, DL n. 50/2022);
- di non avere presentato la domanda ad altra forma di previdenza obbligatoria, in caso di contemporanea iscrizione a diversi Enti
Il soggetto interessato deve inoltre:
- allegare la fotocopia del documento d’identità in corso di validità e del codice fiscale;
- indicare le coordinate bancarie o postali per l’accreditamento del
TRATTAMENTO DELL’INDENNITÀ SPETTANTE
Come sopra accennato, l’indennità spettante ammonta a:
- € 200 per i soggetti con un reddito complessivo 2021 non superiore a € 35.000 ma superiore a € 20.000;
- € 350 per i soggetti con un reddito complessivo 2021 non superiore a € 20.000.
Tale somma:
- non costituisce reddito né ai fini fiscali né ai fini della corresponsione di prestazioni previdenziali ed assistenziali ai sensi del TUIR;
- non è cedibile, né sequestrabile, né pignorabile;
- è corrisposta una sola volta all’avente diritto.
EROGAZIONE DELL’INDENNITÀ E MONITORAGGIO DELLE RISORSE DISPONIBILI
L’INPS / Ente previdenziale, verificata la regolarità della domanda presentata, provvede ad erogare l’indennità sulla base del monitoraggio sull’utilizzo delle risorse complessive.
In particolare:
- l’indennità è erogata in ragione dell’ordine cronologico delle domande presentate e accolte;
- è previsto il monitoraggio, con cadenza settimanale, da parte del Ministero del Lavoro delle domande presentate e di quelle ammesse a
Nel momento in cui risulti in procinto il verificarsi di scostamenti rispetto al fondo stanziato (€ 600 milioni), il Ministero del Lavoro inoltra immediata comunicazione all’INPS / Ente previdenziale sulle risorse residue affinché non siano adottati provvedimenti concessori.